...
Home » Articoli » Musica » Pink Floyd-The Final Cut-Recensione 2024-A Requiem for the Post War Dream
Pink Floyd-The Final Cut

Pink Floyd-The Final Cut-Recensione 2024-A Requiem for the Post War Dream

Pink Floyd-The Final Cut-Dodicesimo album in studio del gruppo pubblicato nel  1983. Il primo titolo provvisorio di The Final Cut era “Spare Bricks”. Un Concept album, con Waters autore di tutti brani, tratta la tematica della guerra, e dedica il disco al padre Eric Fletcher Waters, morto nel 1943.

Parla dei sentimenti di Roger alla morte di suo padre ad Anzio, e per esprimere gli orrori degli eventi  per il dominio delle Isole Falkland. E’ in pratica il disco solista di Waters, basta leggere le note di copertina.

Roger sta già orientandosi verso una carriera da solista e voleva che Nick e David si limitassero a fare da assistenti ai suoi ambiziosi progetti. Un disco come dice qualcuno, sottovalutato. Sono tra quelli a cui non è piaciuto.Io sarò per sempre legato alla magia di  “The Dark Side of the Moon“.

Nel suo libro, “Inside Out” Nick Mason, parla dell’evoluzione di questo disco, delle difficoltà nella realizzazione, dell’egemonia di Waters, ai limiti della megalomania. All’inizio delle registrazioni furono contattati da un fonico italiano di nome Hugo Zuccarelli. Costui sosteneva di avere inventato un nuovo sistema olofonico (dal nome Ringo). Il gruppo era scettico, ma alla fine si è rivelato valido. Mason si offre volontario per catturare i suoni, compreso quello degli aerei Tornado.

Alle tastiere non c’è Richard Wright, già estromesso dal bassista nell’album precedente “The Wall” per forti contrasti. E’ anche l’ultimo album in cui Roger fa parte dei Pink Floyd. Ci sarà una battaglia legale con gli altri membri per l’utilizzo del nome, ma Waters perde.

La band è costituita da :

Lato A

The Post War Dream- Inizia con rumore di auto e l’accensione di una radio in macchina, dopo un pò parte il  cantato. Una strofa parla della guerra delle Falkland e della premier inglese Margaret Thatcher.

Cosa abbiamo fatto, Maggie, cosa abbiamo fatto?

Your Possible Pasts- Brano lento all’inizio, poi cantato da Water con parole in eco.

One of the Few- Ticchettio di un orologio, con chitarra acustica in sottofondo, poi intro della voce di Water.

The Hero’s Return- Chitarra elettrica, la voce di Roger è graffiante, insieme alla batteria di Mason, sembra un brano di “The Wall”

Quando siamo tornati dalla guerra gli stendardi
E le bandiere erano appese alla porta di tutti.

The Gunner’s Dream- Inizio di voce che parla alla radio, pianoforte e parole sussurranti di Roger.

Nell’angolo di qualche campo straniero
L’artigliere stanotte dorme.

Paranoid Eyes- Pianoforte e passi, quelli di un reduce che torna a casa, senza speranza per il domani.

Hai creduto alle loro storie di celebrità, fortuna e gloria.
Adesso sei perso in una foschia di morbida alcolizzata mezza età

Lato B

Get Your Filthy Hands Off My Desert- Esplosione di una bomba, suono di contrabbasso.

Galtieri ha preso la Union Jack.
E Maggie, a pranzo un giorno,
Ha preso un incrociatore a piene mani.
Apparentemente, per fargliela restituire.

The Fletcher Memorial Home- Brano registrato in olofonia, inizio di voce e pianoforte, narrazione e voci in sottofondo.

Southampton Dock- Chitarra acustica e voce, con in sottofondo qualcuno che ripete le parole di Roger.

The Final Cut- La voce di Waters sussurante, poi batteria e chitarra acustica.

E se io ti mostro il mio lato oscuro
Ti prenderai ancora cura di me stanotte?
E se apro il mio cuore a te
E ti mostro il mio lato debole

Not Now John- Voce di Roger e coro, è l’unico brano in cui canta anche Gilmour. Critica alla guerra e a Margaret Thatcher.

Dobbiamo mettere in ginocchio gli orsi Russi
Beh, forse non gli orsi russi
Forse gli svedesi.
Abbiamo fatto vedere all’Argentina
Adesso andiamo a far vedere a questi
Facci sembrare duri
E Maggie non sarebbe compiaciuta?

Two Suns in the Sunset- Chitarra acustica con sottofondo di passaggio auto, sembra un’autostrada, e un assolo di sax. nei versi la paura di una nuova guerra mondiale.

Due soli nel tramonto
Potrebbe essere che la razza umana sia passata

Pink Floyd-The Final Cut

Roger Waters
David Gilmour
Nick Mason

Pink Floyd-The Final Cut

Pink Floyd-The Final Cut
Cover

Pink Floyd-The Final Cut

Cover Inside

Pink Floyd-The Final Cut

Lato A

  1. The Post War Dream
  2. Your Possible Pasts
  3. One of the Few
  4. The Hero’s Return
  5. The Gunner’s Dream
  6. Paranoid Eyes
Pink Floyd-The Final Cut

Lato B

  1. Get Your Filthy Hands Off My Desert
  2. The Fletcher Memorial Home
  3. Southampton Dock
  4. The Final Cut
  5. Not Now John
  6. Two Suns in the Sunset
Pink Floyd-The Final Cut

Pink Floyd-The Final Cut

The post war dream

Tell me true, tell me why, was Jesus crucified
Is it for this that Daddy died?
Was it for you? Was it me?
Did I watch too much T.V.?
Is that a hint of accusation in your eyes?
If it wasn’t for the nips

Being so good at building ships
The yards would still be open on the clyde.
And it can’t be much fun for them
Beneath the rising sun
With all their kids committing suicide.
What have we done, Maggie what have we done?
What have we done to England?
Should we shout, should we scream
“What happened to the post war dream?”
Oh Maggie, Maggie what have we done?

 
 
 

Il sogno del Dopo Guerra

Dimmi la verità, dimmi perché, Gesù è stato crocifisso
È per questo che Papà è morto?
Sei stato tu? Sono stato io?
Ho guardato troppa televisione?
È un accenno di accusa nei tuoi occhi?
Se non è stato per il pizzicotto

Essendo così bravo a costruire navi
I cantieri sarebbero ancora aperti sul Clyde
E non può essere tanto divertente per loro
Sotto il sole che sorge
Con tutti i loro bambini che tentano il suicidio.
Cosa abbiamo fatto, Maggie, cosa abbiamo fatto?
Cosa abbiamo fatto all’Inghilterra?
Dovremmo sbraitare, dovremmo gridare
“Cosa è successo al sogno del dopoguerra?”
Oh Maggie, Maggie cosa abbiamo fatto?

Your possible pasts

They flutter behind you your possible pasts,

Some bright-eyed and crazy, some frightened and lost.
A warning to anyone still in command
“Ranks! Fire!”
Of their possible future, to take care.
In derelict sidings the poppies entwine
With cattle trucks lying in wait for the next time.

Do you remember me? How we used to be?
Do you think we should be closer?

She stood in the doorway, the ghost of a smile
Haunting her face like a cheap hotel sign.
Her cold eyes imploring the men in their macs
For the gold in their bags or the knives in their backs.
Stepping up boldly one put out his hand.
He said, “I was just a child then, now I’m only a man.”

Do you remember me? How we used to be?
Do you think we should be closer?

By the cold and religious we were taken in hand
Shown how to feel good
And told to feel bad.
Tongue tied and terrified we learned how to pray
Now our feelings run deep and cold as the clay.
And strung out behind us the banners and flags
Of our possible pasts lie in tatters and rags.

Do you remember me? How we used to be?
Do you think we should be closer?

 
 
 

I tuoi possibili passati

Fluttuano dietro te, i tuoi possibili passati

Alcuni con occhi luminosi e pazzi, alcuni spaventati e persi.
Un avvertimento a chiunque ancora al comando
“Ranghi! Fuoco!”
Del loro possibile futuro, da prendersi cura.
In binari abbandonati che si intrecciano tra i papaveri
Con camion di bestiame che giacciono in attesa della prossima volta.

Ti ricordi di me? Come eravamo soliti essere?
Pensi che dovremmo essere più vicini?

Lei era in piedi all’entrata, il fantasma di un sorriso
Infestando la sua faccia come il segno di un hotel da pochi soldi
I suoi occhi freddi che implorano gli uomini sui loro mac
Per l’oro nelle loro borse o i coltelli nelle loro schiene.
Avanzando coraggiosamente uno le tese la mano.
Lui disse, “Allora ero solo un bambino, ora solo solo un uomo.”

Ti ricordi di me? Come eravamo soliti essere?
Pensi che dovremmo essere più vicini?

Dal freddo e dai religiosi siamo stati presi per mano
Ci mostravano come sembrare buoni
E ci dicevano come sembrare cattivi
A bocca chiusa e terrorizzati, noi imparavamo a pregare
Ora i nostri sentimenti corrono profondi e freddi come la terra.
E abbiamo messo assieme dietro noi gli stendardi e le bandierine
Dei nostri possibili passati che giacciono a brandelli e stracci.

Ti ricordi di me? Come eravamo soliti essere?
Pensi che dovremmo essere più vicini?

Pink Floyd-The Final Cut

One of the few

When you’re one of the few to land on your feet

What do you do to make ends meet?
Teach.
Make them mad, make them sad, make them add two and two.
Make them me, make them you, make them do what you want them to.
Make them laugh, make them cry, make them lie down and die.

 
 
 

Uno dei pochi

Quando sei uno dei pochi ad atterrare sui tuoi piedi

Cosa fai per far quadrare i conti?
Insegna.
Rendili pazzi, rendili tristi, falli aggiungere due a due
Li faccio io, falli tu, fai fare loro ciò che tu vuoi da loro
Falli ridere, falli piangere, falli giacere a terra e morire.

The hero’s return

Jesus, Jesus, what’s it all about?

Trying to clout these little ingrates into shape.
When I was their age all the lights went out.
There was no time to whine or mope about.
And even now part of me flies over
Dresden at angels one five.
Though they’ll never fathom it behind my
Sarcasm desperate memories lie.

Sweetheart sweetheart are you fast asleep? Good.
‘Cause that’s the only time that I can really speak to you.
And there is something that I’ve locked away
A memory that is too painful
To withstand the light of day.

When we came back from the war the banners and
Flags hung on everyone’s door.
We danced and we sang in the street and
The church bells rang.
But burning in my heart
My memory smolders on
Of the gunners dying words on the intercom.

 
 
 

Il ritorno dell’eroe

Gesù, Gesù, a cosa si riduce tutto questo?

Cercando di dare forma a questi ingrati
Quando avevo la loro età tutte le luci si spensero.
Non c’era tempo per lamentarsi o deprimersi.
E persino ora parte di me vola via
A Dresda agli angeli uno cinque.
Anche se non lo sapranno dietro il mio sarcasmo
Giacciono memorie disperate.

Tesoro, tesoro ti sei profondamente addormentato? Bene.
Perché quello è l’unico momento in cui posso davvero parlarti
E c’è qualcosa che ho chiuso a chiave
Un ricordo che è troppo doloroso
Per resistere alla luce del giorno.

Quando siamo tornati dalla guerra gli stendardi
E le bandiere erano appese alla porta di tutti.
Ballavamo e cantavamo in strada e
Le campane della chiesa suonarono
Ma bruciando nel mio cuore
La mia memoria cova
Dei cannonieri che mormoravano parole nell’interfono.

The gunner’s dream

Floating down through the clouds

Memories come rushing up to meet me now
In the space between the heavens
And in the corner of some foreign field
I had a dream
I had a dream
Good-bye Max.
Good-bye Ma.

After the service when you’re walking
Slowly to the car
And the silver in her hair shines
In the cold November air
You hear the tolling bell
And touch the silk in your lapel
And as the tear drops rise to meet
The comfort of the band
You take her frail hand
And hold on to the dream.
A place to stay
“Oi! A real one …”

Enough to eat
Somewhere old heroes
Shuffle safely down the street
Where you can speak out loud
About your doubts and fears
And what’s more no-one ever disappears
You never hear their standard issue
Kicking in your door.
You can relax on both sides of the tracks
And maniacs don’t blow holes
In bandsmen by remote control
And everyone has recourse to the law
And no-one kills the children anymore.
And no one kills the children anymore.

Night after night
Going round and round my brain
His dream is driving me insane.
In the corner of some foreign field
The gunner sleeps tonight.
What’s done is done.
We cannot just write off his final scene.
Take heed of his dream.
Take heed.

 

 

Il sogno dell’artigliere

Galleggiando tra le nuvole

I ricordi arrivano di corsa a incontrarmi ora
Nello spazio tra i cieli
E nell’angolo di qualche campo straniero
Avevo un sogno
Avevo un sogno
Addio Max.
Addio Mamma.

Dopo il servizio quando stai camminando lentamente verso la macchina
E l’argento nei suoi capelli brilla nella fredda aria di novembre
Senti i rintocchi della campana
E tocca la seta nel risvolto
E mentre le lacrime si alzano per incontrare il comfort del gruppo
Prendi la sua mano fragile
E resisti al sogno.
Un posto dove stare
“Oi! Uno reale…”

Abbastanza da mangiare
Da qualche parte vecchi eroi si trascinano in sicurezza lungo la strada
Dove puoi parlare ad alta voce
Dei tuoi dubbi e le tue paure
E per di più nessuno scompare mai
Non senti mai il loro problema standard che calciano alla tua porta.
Puoi rilassarti su entrambi i lati dei binari
E i maniaci non fanno buchi nei compagni di gruppo tramite il telecomando
E tutti ricorrono alla legge
E nessuno uccide più i bambini.
E nessuno uccide più i bambini.

Notte dopo notte
Andando in giro e in giro il mio cervello
Il suo sogno mi sta facendo impazzire.
Nell’angolo di qualche campo straniero
L’artigliere stanotte dorme.
Quel che è fatto è fatto.
Non possiamo semplicemente cancellare la sua scena finale.
Badate ai suoi sogni.
Badate.

Paranoid eyes

Button your lip. Don’t let the shield slip.

Take a fresh grip on your bullet proof mask.
And if they try to break down your disguise with their questions
You can hide, hide, hide,
“I’ll tell you what, I’ll give you three blacks, and play you for five…”
“Ta! You was unlucky there son”
“Time gentleman!”
Behind paranoid eyes.

You put on our brave face and slip over the road for a jar.
Fixing your grin as you casually lean on the bar,
Laughing too loud at the rest of the world
With the boys in the crowd
You hide, hide, hide,
Behind petrified eyes.

You believed in their stories of fame, fortune and glory.
Now you’re lost in a haze of alcohol soft middle age
The pie in the sky turned out to be miles too high.
And you hide, hide, hide,
Behind brown and mild eyes.

 
 
 

Occhi paranoici

Abbottonati. Non lasciarti scivolare lo scudo.

Riprendi il controllo della tua maschera antiproiettile.
E se tentano di abbattere il tuo travestimento con le loro domande
Puoi nasconderti, nasconderti, nasconderti
“Ti dirò cosa, ti darò tre neri, e ti giocherò per cinque…”
“Ta! Sei stato sfortunato lì figliolo”
“Tempo signore!”
Dietro gli occhi paranoici.

Ti metti la tua faccia coraggiosa e scivoli in strada per un litigio.
Aggiustandoti il sorriso mentre con noncuranza ti appoggi al bar,
Ridendo troppo forte al resto del mondo
Con i ragazzi nella folla
Ti nascondi, nascondi, nascondi,
Dietro occhi pietrificati.

Hai creduto alle loro storie di celebrità, fortuna e gloria.
Adesso sei perso in una foschia di morbida alcolizzata mezza età
La torta in cielo si è rivelata di miglia troppo alta.
E tu ti nascondi, nascondi, nascondi
Dietro occhi marroni e miti.

Pink Floyd-The Final Cut

Get your filthy hands off my desert

Brezhnev took Afghanistan.
Begin took Beirut.
Galtieri took the Union Jack.
And Maggie, over lunch one day,
Took a cruiser with all hands.
Apparently, to make him give it back.

 
 
 

Togli le tue sporche mani dal mio deserto

Brezhnev ha preso l’Afghanistan.
Begin ha preso Beirut.
Galtieri ha preso la Union Jack.
E Maggie, a pranzo un giorno,
Ha preso un incrociatore a piene mani.
Apparentemente, per fargliela restituire.

The Fletcher Memorial Home

Take all your overgrown infants away somewhere

And build them a home, a little place of their own.
The Fletcher Memorial
Home for Incurable Tyrants and Kings.

And they can appear to themselves every day
On closed circuit T.V.
To make sure they’re still real.
It’s the only connection they feel.
“Ladies and gentlemen, please welcome, Reagan and Haig,
Mr. Begin and friend, Mrs. Thatcher, and Paisly,
“Hello Maggie!”
Mr. Brezhnev and party.
“Scusi dov’è il bar?”
The ghost of McCarthy,
The memories of Nixon.
“Who’s the bald chap?”
“Good-bye!”
And now, adding colour, a group of anonymous latin-
American meat packing glitterati.

Did they expect us to treat them with any respect?
They can polish their medals and sharpen their
Smiles, and amuse themselves playing games for awhile.
Boom boom, bang bang, lie down you’re dead.

Safe in the permanent gaze of a cold glass eye
With their favorite toys
They’ll be good girls and boys
In the Fletcher Memorial Home for colonial
Wasters of life and limb.

Is everyone in?
Are you having a nice time?
Now the final solution can be applied.

 
 
 

La Casa delle Memorie di Fletcher

Portate via da qualche parte tutti i vostri infanti troppo cresciuti

E costruite loro una casa, un piccolo posto per loro.
La Casa delle Memorie di Fletcher
Per Tiranni e Re Incurabili.

E possono apparire a sé stessi ogni giorno
In televisioni a circuito chiuso
Per essere sicuri che siano ancora reali.
È l’unica connessione che possono sentire.
“Signore e Signori, per favore date il benvenuto, Reagan e Haig,
il Signor Begin e l’amica, la Signora Thatcher, e Paisly,
“Hello Maggie!”
Il signor Brezhnev e la festa.
“Scusi dov’è il bar?”
Il fantasma di McCarthy,
Le memorie di Nixon.
“Chi è il tipo calvo?”
“Addio!”
E ora, aggiungendo colore, un gruppo di anonimi
Imballaggi di carne latino-americani.

Si aspettavano che noi li trattassimo con qualche rispetto?
Possono lucidare le loro medaglie e affilare i loro sorrisi,
E divertirsi giocando per un po’.
Boom boom, bang bang, buttati a terra sei morto.

Sicuro nello sguardo fisso di un freddo occhio di vetro
Con i loro giochi preferiti
Loro saranno bravi ragazze e ragazzi
Nella Casa delle Memorie di Fletcher per
Sprecatori di vite e di membra.

Sono tutti dentro?
Vi state divertendo?
Adesso la soluzione finale può essere applicata.

Pink Floyd-The Final Cut

Southampton dock

They disembarked in 45

And no-one spoke and no-one smiled
There were to many spaces in the line.
Gathered at the cenotaph
All agreed with the hand on heart
To sheath the sacrificial Knifes.
But now
She stands upon Southampton dock
With her handkerchief
And her summer frock clings
To her wet body in the rain.
In quiet desperation knuckles
White upon the slippery reins
She bravely waves the boys
Goodbye again.

And still the dark stain spreads between
His shoulder blades.
A mute reminder of the poppy fields and graves.
And when the fight was over
We spent what they had made.
But in the bottom of our hearts
We felt the final cut.

 
 
 

Il porto di Southampton

Sono sbarcati in 45

E nessuno parlava e nessuno sorrideva
C’erano troppi spazi nella linea.
Riuniti al cenotafio
Tutti erano d’accordo con la mano sul cuore
A ringuainare i Coltelli sacrificali.
Ma adesso
Lei era in piedi nel porto di Southampton
Con il suo fazzoletto
E il suo vestito estivo aderisce
Al suo corpo bagnato nella pioggia.
In una tranquilla disperazione le nocche
Bianche sopra le redini scivolose
Lei coraggiosamente fa un segno ai ragazzi
Addio ancora.

E tuttora la macchia scura si diffonde
Tra le sue scapole.
Un muto promemoria del campo di papaveri e tombe.
E quando il combattimento è finito
Abbiamo speso ciò che avevano fatto.
Ma nel profondo dei nostri cuori
Abbiamo sentito il taglio finale.

The final cut

Through the fish-eyed lens of tear stained eyes

I can barely define the shape of this moment in time
And far from flying high in clear blue skies
I’m spiraling down to the hole in the ground where I hide.

If you negotiate the minefield in the drive
And beat the dogs and cheat the cold electronic eyes
And if you make it past the shotgun in the hall,
Dial the combination, open the priesthole
And if I’m in I’ll tell you what’s behind the wall.

There’s a kid who had a big hallucination
Making love to girls in magazines.
He wonders if you’re sleeping with your new found faith.
Could anybody love him
Or is it just a crazy dream?

And if I show you my dark side
Will you still hold me tonight?
And if I open my heart to you
And show you my weak side
What would you do?
Would you sell your story to Rolling Stone?
Would you take the children away
And leave me alone?
And smile in reassurance
As you whisper down the phone?
Would you send me packing?
Or would you take me home?

Thought I oughta bare my naked feelings,
Thought I oughta tear the curtain down.
I held the blade in trembling hands
Prepared to make it but just then the phone rang
I never had the nerve to make the final cut.

 

Il taglio finale

Attraverso le lenti sospettose di mille occhi rigati di lacrime

Posso a malapena definire la forma di questo momento nel tempo
E lontano dal volare alto in cieli blu chiari
Sto andando a spirale, giù nel buco nel terreno dove mi nascondo.

Se superi il campo minato alla guida
E picchi i cani e inganni i freddi occhi elettronici
E se riesci a farcela a superare il fucile nella sala
Digita la combinazione, apri la stanza segreta
E se sono dentro ti dirò cosa c’è dietro il muro.

C’è un bambino che ha avuto una grande allucinazione
Facendo l’amore con ragazze nelle riviste.
Si domanda se stai dormendo con la tua nuova ritrovata fiducia
Qualcuno potrebbe amarlo
O è solo un sogno folle?

E se io ti mostro il mio lato oscuro
Ti prenderai ancora cura di me stanotte?
E se apro il mio cuore a te
E ti mostro il mio lato debole
Cosa faresti?
Venderesti le tue storie a Rolling Stone?
Ti porteresti via i bambini
E mi lasceresti solo?
Sorridendo rassicurato
Mentre sussurri al telefono
Mi spediresti la valigia?
O mi porteresti a casa?

Pensavo che dovessi scoprire i miei sentimenti nudi
Pensavo che dovessi abbattere il sipario
Ho tenuto la lama con le mani che mi tremavano
Pronto a farlo ma appena il telefono ha suonato
Non ho mai avuto il coraggio di fare il taglio finale.

Not now John

Fuck all that we’ve got to get on with these

Gotta compete with the wily Japanese.
There’s too many home fires burning
And not enough trees.
So fuck all that
We’ve got to get on with these.

Can’t stop
Lose job
Mind gone
Silicon
What bomb
Get away
Pay day
Make hay
Break down
Need fix
Big six
Clickity click
Hold on
Oh no
Brrrrrrrrrring bingo!

Make ‘em laugh.
Make ‘em cry.
Make ‘em dance in the aisles.
Make ‘em pay.
Make ‘em stay.
Make’ em feel ok.

Not now John
We’ve got to get on with the film show.
Hollywood waits at the end of the rainbow.
Who cares what it’s about
As long as the kids go?
Not now John
Got to get on with the show.

Hang on John we’ve got to get on with this.
I don’t know what it is
But it fits on here like…..
Come at the end of the shift
We’ll go and get pissed.
But now now John
I’ve got to get on with this.

Hold on John
I think there’s something good on.
I used to read books but…..
(Rumori strani)
It could be the news
Or some other abuse
Or it could be reusable shows.

Fuck all that we’ve got to get on with these
Got to compete with the wily Japanese.
No need to worry about the Vietnamese.
Got to bring the Russian Bear to his knees.
Well, maybe not the Russian Bear
Maybe the Swedes.
We showed Argentina
Now let’s go and show these.
Make us feel tough
And wouldn’t Maggie be pleased?
Nah nah nah nah nah nah nah!

“Scusi dove il bar?”
Se para collo pou eine toe bar
S’il vous plait ou est le bar
Oi, where’s the fucking bar John

 
 

Non ora John

Fanculo a tutti che dobbiamo andare avanti

Dobbiamo competere con gli scaltri Giapponesi.
Ci sono troppi focolari che bruciano
E non abbastanza alberi.
Quindi fanculo a tutto
Dobbiamo andare avanti.

Non ci si può fermare
Perso il lavoro
La mente se n’è andata
Silicone
Che bomba
Scappa
Giorno di paga
Fai soldi
Esaurimento
Bisogna correggere
I grandi sei
Clickity click*
Tieni duro
Oh no
Brrrrrrrrrrrrrrrring bingo!
(Bingooooo)

Falli ridere.
Falli piangere.
Falli ballare nei corridoi.
Falli pagare.
Falli restare.
Falli stare bene.

Non ora John
Dobbiamo andare avanti con la ripresa dello spettacolo.
Hollywood aspetta alla fine dell’arcobaleno.
Chi se ne frega di cosa parla
Dal momento che piace ai bambini?
Non ora John
Dobbiamo andare avanti con la ripresa dello spettacolo.

Falla finita John dobbiamo andare avanti con questo.
Non so cos’è
Ma ci sta bene come…
Vieni alla fine del turno
Andremo e ci incazzeremo
Ma non ora John
Devo andare avanti con questo.

Tieni duro John
Penso ci sia qualcosa di buono
Di solito leggevo libri ma Potevano essere le notizie
O qualche altro abuso
O potevano essere spettacoli riciclati.

Fanculo a tutti dobbiamo andare avanti
Dobbiamo competere con gli scaltri Giapponesi
Non c’è bisogno di preoccuparsi dei Vietnamiti
Dobbiamo mettere in ginocchio gli orsi Russi
Beh, forse non gli orsi russi
Forse gli svedesi.
Abbiamo fatto vedere all’Argentina
Adesso andiamo a far vedere a questi
Facci sembrare duri
E Maggie non sarebbe compiaciuta?
Nah nah nah nah nah nah nah!

“Scusi dov’è il bar?
Se para collo pou eine toe bar
S’il vous plait ou est le bar”
Oi, dov’è il fottuto bar John?

Two suns in the sunset

In my rear view mirror the sun is going down

Sinking behind bridges in the road
And I think of all the good things
That we have left undone
And I suffer premonitions
Confirm suspicions
Of the holocaust to come.

The wire that holds the cork
That keeps the anger in
Gives way
And suddenly it’s day again.
The sun is in the east
Even though the day is done.
Two suns in the sunset
Hmmmmmmmmmm
Could be the human race is run.

Like the moment when the brakes lock
And you slide towards the big truck

You stretch the frozen moments with your fear.
And you’ll never hear their voices
And you’ll never see their faces
You have no recourse to the law anymore.

And as the windshield melts
My tears evaporate
Leaving only charcoal to defend.
Finally I understand the feelings of the few.
Ashes and diamonds
Foe and friend
We were all equal in the end.

 
 
 

Due soli nel tramonto

Nel mio specchietto retrovisore il sole sta calando

Affondando dietro i ponti in strada
E penso a tutte le buone cose
Che abbiamo lasciato incompiute
E soffro di premonizioni
Sospetti confermati
Dell’olocausto che verrà.

Il filo che tiene fermo il tappo
Che mantiene la rabbia dentro
Lascia il posto
E improvvisamente è ancora giorno
Il sole è a est
Nonostante il giorno sia finito.
Due soli nel tramonto
Hmmmmmmmmmm
Potrebbe essere che la razza umana sia passata.

Come il momento in cui i freni si bloccano
E scivoli in direzione del grande camion

Allunghi i momenti congelati con la tua paura
E non sentirai mai le loro voci
E non vedrai mai le loro facce
Non hai alcun ricorso per legge, non più

E come il parabrezza si dissolve
Le mie lacrime evaporano
Lasciando solo carbone da difendere
Finalmente capisco i sentimenti dei pochi.
Ceneri e diamanti
Nemico e amico
Eravamo tutti uguali alla fine.

Torna in alto
Seraphinite AcceleratorOptimized by Seraphinite Accelerator
Turns on site high speed to be attractive for people and search engines.